I novant'anni di Giacomo Manzoni, fra i differenti percorsi dei suoi allievi
e il cambio di paradigmi del nuovo millennio
e il cambio di paradigmi del nuovo millennio
Le interviste a Giacomo Manzoni e a tre suoi ex allievi, che hanno preso le strade più diverse, evidenziano anzitutto l’autonomia che un grande maestro ha fatto emergere in loro. Ma sono solo un punto di partenza per indagare il passaggio epocale fra la generazione di Manzoni e quanto è accaduto dopo. Oltre a costituire un’occasione per storicizzare, tramite la voce di un diretto protagonista, la musica della seconda metà del secolo scorso.
I quattro autori, oltre a parlare della propria musica, rispondono in maniera diversa alle domande intorno al ruolo della composizione e del compositore.
Ne risulta un ricco mosaico, con un taglio cinematografico, che crea strette relazioni fra concetti, immagini e suoni, con inserti di esecuzioni musicali dal vivo e incursioni sulla generazione post Darmstadt, nonché sugli scenari della musica degli anni più recenti, evolutasi sotto il segno di una rottura, che si è necessariamente nutrita dell’esperienza precedente, pur emancipandosene.
Accanto ai quattro compositori, sono chiamati in causa Mimma Guastoni, storica editrice di Casa Ricordi e della Nuova Musica, e Maurizio Pollini, uno dei pianisti più sensibili e attenti al repertorio contemporaneo.